sabato 30 maggio 2020

Step #23 Flyer Mimic



Flyer per chip Mimic

Step #22 Il futuro: Il Mimic

Fantasticando con la mente sarebbe interessante e  utile (in certi casi piuttosto che in altri) se in un futuro si potesse realizzare un chip innestato nell'area cerebrale che ci possa permettere di fare nostre informazioni, semplicemente osservando una singola azione o una serie di azioni svolte da professionisti di uno specifico settore e poterle quindi replicare nella stessa e identica maniera in cui si è vista svolgere l'azione di interesse.
in questa maniera, sarebbe dunque possibile apprendere nell'immediato i giusti movimenti per uno specifico sport come ad esempio una disciplina marziale, oppure imparare (sempre per esempio) a svolgere nella giusta maniera un'operazione salvavita di emergenza, insomma tutto ciò che vediamo e desideriamo apprendere sarebbe nel momento in cui lo vediamo già nostro.
Ovviamente di contro, da uno dei punti di vista etici, ci sarebbe che in quel caso tutti (o quasi) ci troveremmo nelle stesse condizioni di partenza per poter svolgere un'attività, non si potrebbe quindi più apprezzare la passione, la dedizione, il sacrificio che ogni singolo individuo compie per raggiungere il traguardo ambito. 

Step #21 Brevetti per la tecnologia dell'informazione

Metodo di gestione di contenuti informativi presenti su una rete telematica, e software configurato per attuarlo, per ottimizzare la notifica di disponibilità di una replica.

Metodo di gestione di contenuti informativi presenti su una rete telematica e software configurato, per ottimizzare la notifica di disponibilità di una replica tramite database, server, service provider per verificare l’eventuale presenza o disponibilità di un contenuto informativo addizionale correlato a quello di interesse da uno o piu parametri e informazioni sensibili. In caso di congruenza unmarcatore indicherà la presenza e la disponibilità del suddetto contenuto informativo di interesse.


Codice brevetto: CH713145A2



Dispositivo portatile di ricetrasmissione di flussi audio crittografati e metodo associato.


Metodo di ricetrasmissione di flussi multimediali crittografati tra almeno un primo ed un secondo utente, il detto metodo essendo caratterizzato dal fatto di comprendere l’utilizzo di un dispositivo di ricetrasmissione di flussi multimediali connesso ad un rispettivo elaboratore elettronico da parte sia del primo che del detto secondo utente, consente una comunicazione in chiaro tra il primo e l’altro utente attraverso un software per l’effettuazione di comunicazioni multimediali nella quale il dispositivo di ricetrasmissione opera in una prima configurazione di trasmissione in chiaro, e in un secondo passo di instaurazione di una comunicazione crittografata, nella quale il dispositivo 1 opera in una seconda configurazione di ricetrasmissione cifrata per mezzo di uno stadio o motore crittografico. In questo modo il primo dispositivo causa l’apertura di una sessione per trasferimento dati crittografati tra gli elaboratori elettronici.


Codice brevetto: CH709506A2



Riferimenti sitografici:


https://patents.google.com/patent/CH713145A2/it?q=GIORNALISMO&oq=GIORNALISMO


https://patents.google.com/patent/CH709506A2/it?q=metodi+di+informazione&q=G06K19%2f077


venerdì 29 maggio 2020

Step #20 Il materiale per l'informazione veloce: Il vetro


Render rappresentativo della fibra ottica che avvolge il mondo


Partendo dal fatto che lo scambio di informazioni, come già citato in alcuni dei precedenti post, può avvenire attraverso svariati mezzi e forme: orale, somatico, gestuale, in forma scritta manualmente o in modo digitale, mi soffermerò in questo ventesimo post proprio sullo scambio di informazioni “digitali”.

Con l’inizio dell’era di internet eravamo abituati ad uno scambio di dati trasmessi interamente tramite la rete telefonica che, con l’evoluzione tecnologica, è stata in gran parte sostituita ad oggi dai cavi in fibra ottica che permettono una velocità di scambio di informazioni di gran lunga maggiore.

Il materiale di cui la fibra ottica è costituita è il vetro. Il vetro è un termine generico che indica in realtà ben definiti composti a base di ossidi per esempio  ossido di silicio (SiO2), di fosforo (P2O5), di germanio (GeO2).  Il materiale di base, che allo stato attuale è SiO2, viene poi drogato con piccolissime quantità di GeO2  e P2O5 per differenziare l’indice di rifrazione tra core e cladding. A questo punto la struttura guidante, completamente dielettrica, sarebbe pronta ma, allo scopo di  fornirle la resistenza meccanica necessaria per poterla manipolare e avvolgere per una certa  lunghezza su bobine viene rivestita con resine acriliche (coating)


Riferimenti sitografici:


http://www.cavifibraottica.it


https://www.facile.it/adsl/guida/fibra-ottica-in-5-punti.html


https://it.wikipedia.org/wiki/Fibra_ottica

giovedì 28 maggio 2020

Step #19 Spliceosoma: come si propaga l'informazione giusta nelle cellule



Le simulazioni molecolari rivelano i movimenti del cuore dello spliceosoma
necessari e funzionali al 'taglia a cuci' dell'informazione genetica

Una ricerca basata su simulazioni al computer dell’Istituto officina dei materiali del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr-Iom), condotto in collaborazione con la Sissa - Scuola internazionale studi superiori avanzati e pubblicato su Journal Of the American Chemical Society, ha permesso di spiegare il funzionamento dello “spliceosoma”, un importante “macchinario biologico” per la vita cellulare. Affinché avvenga la sintesi proteica, un gene (cioè una sequenza di DNA) viene inizialmente copiato su una molecola denominata RNA messaggero o mRNA, a sua volta incaricata di trasportare l’informazione contenuta nel DNA ad altri apparati cellulari, che danno inizio alla sintesi proteica.

Tuttavia, l’RNA messaggero che viene copiato dal gene è in una forma prematura e deve seguire alcuni passaggi prima di poter essere utilizzato.

Nei geni le informazioni utili alla sintesi di proteine sono contenute in sequenze chiamate esoni, intervallate da lunghi tratti che non contengono tali informazioni, gli introni. Questi devono essere quindi tagliati via, con un meccanismo chiamato splicing. Una volta rimossi gli introni, gli esoni devono essere ricuciti tra loro, in modo da avere un filamento di mRNA maturo e contenente tutte le informazioni necessarie per sintetizzare le proteine.

Qui entra in gioco lo spliceosoma, un complesso macromolecolare composto da centinaia di proteine che agisce come un sarto che, tagliando e cucendo, regola questo meccanismo cellulare.

Il minimo errore in questo processo può alterare l’informazione, avendo ripercussioni gravi per la salute dell’uomo. I difetti di splicing, sono infatti responsabili di circa 200 malattie tra cui almeno 33 tipi di tumori.

La ricerca è stata condotta con il contributo dell’università di Yale e di Bologna, che ha aiutato ad individuare il percorso seguito dallo scambio d’informazioni, e dell’università di San Diego e dell’Istituto nazionale di chimica di Ljubljana, che hanno collaborato nelle fasi iniziali del progetto.



Riferimenti sitografici:


https://www.cnr.it/it/comunicato-stampa/8197/spliceosoma-un-grande-sarto-coordina-il-taglia-e-cuci-dell-informazione-genetica

Step #18 L' articolo di cronaca nera


Stefano Monti durante l'arresto del 4 giugno 2018


Uno degli articoli di cronaca nera relativo allo scorso 21 giugno 2019, racconta che Stefano Monti (59enne bolognese) viene arrestato dalle forze dell’ordine di Bologna il 4 giugno 2018 per aver ucciso la sera del 5 dicembre del 1999, con 8 colpi di pistola calibro 7,65, Valeriano Poli detto il “nano”, buttafuori 34enne di una discoteca di Bologna.

L’arresto avviene a 19 anni di distanza dall’accaduto dopo l’accertamento della posizione sospetta di Monti, che avrebbe assassinato Poli per essere stato pestato in discoteca quella sera.

Il killer più volte dichiara la sua innocenza e durante il processo afferma: “Non ho ucciso Valeriano Poli, sono innocente. Mi sento perseguitato da questo sistema. Sono anche io una vittima” cercando, durante la permanenza in carcere, nella morte la sua libertà.

Stefano Monti decide quindi di impiccarsi con i lacci delle scarpe al termosifone della sua cella, non prima di aver scritto tre lettere di addio lasciate ai familiari, scrivendosi sul palmo della mano le indicazioni necessarie a informare dell’esistenza delle missive chi avrebbe trovato il suo corpo.

Nelle tre lettere, sequestrate dai carabinieri del Nucleo investigativo e depositate in Procura, Monti racconta di essersi sentito perseguitato, di vivere da vittima questo processo. Perché, come aveva detto anche in aula, "io Poli non l’ho ucciso”.

Il senso generale delle lettere parla di una forte frustrazione. Ma più di questo, dalle indagini dei carabinieri non trapela. Certo è che i militari stanno analizzando alcuni dettagli ricostruiti da Monti, ritenuti da approfondire.



Riferimenti sitografici:


https://www.ilrestodelcarlino.it/bologna/cronaca/omicidio-buttafuori-monti-lettere-1.4656777


https://www.rainews.it/dl/rainews/media/Bologna-risolto-dopo-quasi-20-anni-Il-caso-omicidio-di-Poli-Valeriano-aa4812c0-2f50-48f8-b791-d0f20b2b7709.html


martedì 19 maggio 2020

Step #17 L'abbecedario dell'informazione


  Ascolto
B    Biografia
C   Canale
D    Discussione
  Elettricità
F    Fotografia
G   Gestualità
H   Hangout (gmail)
   Immagine
L    Libro
M  Menzione
N   Notizia
O   Orologio
P   Pittogramma
Q   Quadro
R   Rappresentazione
S   Segnale
T   Telegiornale 
U   Università
V   Vocabolario
Z   Zenit

Step #16 Il Mito dell'informazione: Piero Angela






Sin da piccolo ho amato la trasmissione Superquark, da sempre diretta e presentata dal celeberrimo e poliedrico saggista, divulgatore scientifico, giornalista e conduttore televisivo Piero Angela.
Di lui mi ha sempre affascinato la sua ampissima cultura, il modo di esporre semplice chiaro e trasparente e la sua pacatezza dell’esposizione che mi ha sempre trasmesso interesse nelle sue argomentazioni e calma.
Noto soprattutto come ideatore e presentatore di trasmissioni di divulgazione in stile anglosassone, con cui ha dato vita a un filone documentaristico della televisione italiana, e per il suo giornalismo scientifico anche espresso in numerose pubblicazioni saggistiche, incominciò la carriera come cronista radiofonico, divenendo poi inviato e affermandosi successivamente come conduttore del telegiornale Rai.

ONORIFICENZE ACCADEMICHE


Laurea Honoris causa in Scienze Naturali
-Università degli studi di Camerino, 26 gennaio 1988

Laurea Honoris causa in Biologia
-Università degli studi di Ferrara, 15 febbraio 1992

Medaglia d’oro dell’Ordine della Minerva
-Università degli studi “Gabriele D’annunzio”, Chieti 24 gennaio 1998

Laurea Honoris causa in Scienze Biologiche
-Università degli studi di Palermo, 30 giugno 2001

Laurea Honoris causa in Fisica
-Università degli studi di Torino, 23 giugno 2003

Laurea Honoris causa in Medicina Veterinaria
-Università degli studi di Bari, 18 novembre 2004

Laurea Honoris causa in Scienza e tecnologia dei materiali
-Università degli studi di Roma Tor Vergata, 5 aprile 2016

Laurea Honoris causa in Biologia Applicata e Medicina Sperimentale
-Università degli studi di Messina, 24 novembre 2017

Laurea Honoris causa in Scienza e tecnica della Comunicazione
-Università degli studi di Siena, 15 giugno 2019

Laurea Honoris causa
-American University of Rome

Laurea Honoris causa in Pianoforte
-Accademia Pianistica Internazionale “Incontri col Maestro”, Imola



Riferimenti sitografici:

domenica 17 maggio 2020

Step #15 L'informazione nel '900: il televisore

L’informazione col passare degli anni ha trovato sempre più mezzi di comunicazione efficaci partendo dalle precedentemente citate torri di Chappe, passando dai diversi tipi di telegrafi analogici ed elettrici (tra cui di questi ultimi, come abbiamo visto, è quello messo a punto da Morse), giungendo quindi alla radio, fino all’avvento nella prima metà del ‘900 della televisione prima in scala di grigi e poi a colori, che permette ancora oggi la comunicazione di informazioni non solo con trasmissione di messaggi audio ma anche tramite comunicazioni visive, implementandone quindi l’efficacia e la qualità dell’informazione stessa.
Per esser sinceri le prime ricerche circa la trasmissione di immagini fisse avvenne alla metà dell’ottocento ad opera di Andrea Bonora, ma la ricerca vera e propria iniziò nel 1877 grazie ai fratelli Siemens che proposero “l’occhio elettrico artificiale” basato sulle proprietà fotosensibili del selenio. 
La tv ideata da John Logie Baird
in un diagramma del 1935
Il primo vero e proprio sistema di amplificazione di segnali elettrici trasformati in immagini, permise nel 1925 all’inventore scozzese John Logie Baird di realizzare il primo prototipo funzionante di televisore elettromeccanico. La sua prima dimostrazione pubblica di trasmissione televisiva senza fili avvenne il 26 gennaio dell’anno successivo.
La televisione elettronica vede la sua alba nel 7 settembre del 1927 grazie all’inventore statunitense Philo Farnsworth nel suo laboratorio di San Francisco, sfruttando la precedente invenzione del tubo a raggi catodici nel 1897 del fisico tedesco Ferdinand Braun.
Un modello a tubo catodico:
con lo schermo tondo del 1952
Il nuovo strumento di comunicazione raggiunge le case degli europei come mobile d'arredo dagli anni '60 fino ad arrivare alle prime trasmissioni a colori che avvennero invece durante le olimpiadi di Monaco del 1972, fino arrivare ai giorni che stiamo vivendo, che vedono un continuo e rapido sviluppo di tecnologie come ad esempio quella al Plasma (considerata già obsoleta), OLED e altre ancora in fase sperimentale per migliorare sempre più la qualità delle immagini migliorando anche quella dell’informazione stessa che ci giunge.

Esempio di un televisore con tecnologia al Plasma

Esempio di uno schermo con tecnologia OLED














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sabato 16 maggio 2020

Step # 14 L'informazione nell' '800: Il telegrafo e il codice Morset

Facendo riferimento alla scoperta tecnologica della torre di Chappe, trattata nel precedente post #13, continuo su questa coda descrivendo un’ulteriore innovazione tecnologica: il telegrafo.
Di fatto con le installazioni delle torri di Chappe, utili sin da subito per comunicazioni di tipo bellico, fu subito evidente che le informazioni da queste trasmesse non raggiungevano solamente l’alleato, ma da chiunque, finché nel 1796 lo scienziato tedesco Franz Karl Achard costruì un telegrafo ottico da campo che sfruttava un codice criptato, per ovviare al problema della mancata riservatezza, ma con scarso interesse da parte dell’esercito prussiano.
Rappresentazione grafica del primo telegrafo elettrico di Morse
Dunque ora veniamo a noi: nel 1837 finalmente, arriva il successo per Samuel Morse, che inventa un sistema telegrafico elettrico che impiega un filo. Parallelamente al telegrafo elettrico, lo scienziato mette a punto un nuovo codice, denominato codice Morse, che codifica le lettere dell’alfabeto in una sequenza di impulsi di due differenti durate (linee e punti).
Morse con l’appoggio del governo Statunitense, brevetta il sistema e nel 24 maggio del 1844 si ha la prima trasmissione in assoluto tra Washington D.C. e Baltimora.
Sulla rete telegrafica iniziarono a viaggiare anche messaggi privati e notizie ai giornali dei corrispondenti: in quel periodo nacquero dunque le agenzie di stampa.


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Step #13 L'informazione nel '700: Le torri di Chappe

Torre di Chappe a Neugartheim-Ittlenheim
 (301 metri s.l.m.) in Alsazia
Una delle scoperte tecnologiche più rivoluzionarie avvenute nella seconda metà del ‘700, è senza dubbio quella della sperimentazione dello scambio e diffusione di informazioni a distanza tramite segnalazioni semaforiche, avvenuta nel 1971 e collaudata, nonché brevettata, successivamente nel 12 Aprile 1973 per trasmettere informazioni belliche tra Parigi e Lilla in una rete di 15 stazioni che copriva un’area di circa duecento chilometri.
La configurazione definitiva della singola stazione, prevedeva un sistema di due braccia mobili, della lunghezza di quattro metri, collegate ad una traversa a sua volta fissata a due pertiche.
Ognuno dei due bracci poteva assumere sette posizioni mediante un sistema di contrappesi e maniglie, mentre la traversa aveva quattro posizioni differenti, avendo quindi la possibilità di ben 196 combinazioni possibili.
La distanza tra una installazione e l’altra, aveva un range di 12/25 chilometri e ogni torre trasmetteva una informazione alla torre successiva e così via.
Questo sistema di comunicazione fu utilizzato per diversi anni a venire.


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venerdì 15 maggio 2020

Step #12 L'evoluzione dell'araldo durante il medioevo

Durante l’epoca medievale essere informati era una accezione che andava spropositatamente oltre il significato intrinseco della parola stessa. 
Difatti a quei tempi l’analfabetismo regnava indiscusso sulla gran parte della popolazione mondiale che si affidava, per quanto concerne informazioni di primaria importanza per la vita della città  e delle finanze di ogni cittadino, agli araldi.
Ufficiale di fanteria e araldo nel XVI secolo
Questi erano figure che ricoprivano di fatto il ruolo di semplici esecutori delle decisioni dei potenti, ovvero come ultimo anello della catena amministrativa, sia che essi fossero impiegati dal sovrano sia dai signori locali oppure dai capi della municipalità.
In poche parole, l’araldo rappresenta un vettore fondamentale della parola politica in un mondo in cui lo scritto è riservato a una esigua minoranza, attraverso testi letti sulla pubblica piazza che comandano le “grida” (diffusione dell’informazione) verso tutti quelli che sono ragion ti dalle sue parole.
Col progredire e il consolidarsi delle strutture delle amministrazioni medievali, specialmente nel XIV e XV secolo, le stesse risultano sempre più obbligate a pensare e organizzare la gestione e lo sviluppo degli araldi o dei banditori. Questi ultimi devono conoscere alla perfezione e saper gestire l’applicazione dei regolamenti, nonché le procedure connesse alle “pubblicazioni”, atti che marcano l’ufficializzazione e la promulgazione di un testo, conferendogli la sua effettività. Se un regolamento non è stato correttamente “pubblicato”, vale a dire letto e diffuso ad alta voce dall’araldo, i sudditi possono non tenerne conto. Da qui l’attenzione delle cancellerie affinché i loro ufficiali si assicurino della corretta diffusione delle ordinanze.


Riferimenti sitografici




mercoledì 13 maggio 2020

Step #11 Essere informati durante il lockdown

Questo che stiamo vivendo è un particolare periodo di emergenza mondiale non solo descritto dalle solite guerre politiche per la rincorsa ad un qualsiasi tipo di supremazia, ma delineato in particolar modo da una pandemia globale, che vede tutta la popolazione terrestre unita contro un unico e subdolo nemico comune: il Coronavirus.
Questo infame nemico ci sta costringendo ad un totale stravolgimento delle vite di ognuno di noi, portandoci a vivere l’intero momento storico all’interno delle nostre abitazioni, lontani da chi non abita nella nostra stessa dimora, oppure come nel mio caso, abitando da solo, fisicamente lontano da chiunque. È dura, ma ce la faremo tutti e ce la farò.
In ognuno di noi la curiosità di sapere e conoscere contro chi e cosa stiamo combattendo è forte.
Ci spingiamo a seguire quanti più telegiornali, dossier, testate giornalistiche, dibattiti e articoli online circa l’argomento COVID19, portando alle stelle l’interesse verso l’essere informati su quello che succede.
Siamo bombardati da pubblicità del governo che ci regala utili consigli su come affrontare e prevenire il contagio da Coronavirus, e su come affrontare le nostre giornate tenendoci occupati in attività fisiche e non da svolgere tutte rigorosamente in casa.

Esempio di pubblicità progresso durante il lockdown

Oltre a queste notizie però girano molte fake news e tesi complottistiche alcune fondate, altre decisamente meno, che possono (giustamente) portare alla divisione di pensiero tra un individuo e un altro, ma che possono essere dannose e deleterie per tutti.



Esempio di una fake news durante il lockdown
Esempio di una delle tante teorie complottistiche




Alcuni di noi un po' per passatempo, un po' per ricordare l’infausto momento storico, hanno redatto diari delle giornate trascorse in casa, lasciando al futuro tracce e informazioni riguardo i pensieri le proprie attività svolte in casa.

Diario del lockdown
Insomma è un periodo, questo, dove più che mai l’informazione gioca un ruolo fondamentale nella vita di tutti, e dobbiamo solo attenerci alle linee guida provenienti da fonti che siano attendibili e riscontrabili.


Riferimenti sitografici

https://www.agensir.it/italia/2020/03/10/coronavirus-covid-19-io-resto-a-casa-dal-governo-le-indicazioni-per-orientarsi-nellitalia-zona-protetta/

https://www.lifegate.it/coronavirus-fake-news-italia

https://www.inmeteo.net/2020/04/08/teoria-del-complotto-5g-coronavirus/

https://www.magazine.unimore.it/site/home/notizie/articolo820056014.html

lunedì 11 maggio 2020

Step #10 Informare nel cinema

In questo post, dedicato al verbo Informare all’interno di una scena cinematografica, mi sono balzate immediatamente alla mente le particolari scene (riportate nel seguente link: https://www.youtube.com/watch?v=bYOn3-PhA9c), del colossal storico “Titanic” diretto da James Cameron uscito nelle sale cinema nel 1997, dove avviene il primo e tardivo contatto visivo dell’iceberg da parte di due vedette del transatlantico, che provvedono immediatamente e con grave urgenza a riferire telefonicamente alla sala comando, l’avvistamento dell'enorme blocco di ghiaccio galleggiante sulla stessa rotta della nave.
Nelle scene vi è una perfetta dimostrazione come un’informazione di tale urgenza viene trasmessa nei diversi reparti dell’imbarcazione attraverso svariati mezzi di comunicazione partendo dal ponte superiore di prua, passando per la sala comando, nella quale si esegue una immediata virata, successivamente per la sala macchine, dove si provvedete a trasmettere rotazione inversa ai motori per rallentare il Titanic, fino alle ultime segnalazioni tramite razzi di emergenza (scambiati per fuochi d'artificio da una vicina imbarcazione) e dal segnale SOS tramite codice morse.
Come ben sappiamo la vicenda finì tragicamente, nonostante la repentina trasmissione dell’informazione a bordo della nave.

Step #09 L'informazione nell'Arte

Guernica è un quadro considerato uno dei capolavori dell’artista Pablo Picasso. Esso è stato realizzato con la tecnica dell’olio su tela e le sue dimensioni sono 349,3×776,6 cm.
La sua ispirazione è stata tratta dopo il bombardamento dell’omonima città basca (primo bombardamento aereo cittadino in assoluto) da parte delle truppe naziste e un’unita volontaria non ufficiale della Regia Aeronautica Italiana, in appoggio a quelle del generale Franco contro il governo legittimo repubblicano di Spagna, il 26 aprile 1937.
L’opera, commissionata a Picasso da parte del governo repubblicano Spagonlo, nacque come rappresentazione della Spagna durante l’esposizione internazionale di Parigi del 1937, ma soprattutto servì ad informare il mondo intero circa la storia del conflitto fratricida che si stava consumando nel Paese Iberico.


Pablo Picasso, Guernica, maggio-giugno 1937, Madrid, Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofìa.



DESCRIZIONE DELL’OPERA

La lettura di Guernica procede da destra a sinistra. In alto a destra una donna ferita alza le braccia al cielo, tra le case in fiamme. Alla sua sinistra poi una figura spettrale tiene in mano una lampada ad olio. In basso avanza trascinandosi una donna svestita. Al centro della grande tela un cavallo avanza verso destra ma volta la testa a sinistra e nitrisce terrorizzato.
Sotto gli zoccoli dell’animale il cadavere di un soldato giace in basso con una ferita sulla mano sinistra. La mano destra impugna una spada dalla lama spezzata. Dalla stessa mano però sorge un fiore. In alto brilla una lampadina alimentata elettricamente e diffonde la sua luce nel buio. Nell’opera è raffigurata una madre che stringe il figlio neonato. Sopra la donna compare infine un toro, simbolo del suo sacrificio nell’arena durante la corrida e della Spagna. La scena ricorda una natività sconvolta dal bombardamento. Tra i due animali è dipinta una colomba, simbolo della pace ormai ferita.


Riferimenti sitografici




domenica 10 maggio 2020

Step #08 L'informazione del muretto a secco

Il tema che affronteremo in questo nuovo post sarà quello dell’accezione del termine informare attraverso l’antica realizzazione architettonica dei muretti a secco, ancora tutt’oggi raramente realizzati.
La costruzione dei muretti a secco risale a migliaia di anni fa da parte di civiltà greche e romane oltre riscontrabile in testimonianze di muretti eretti in epoca messapica, tutti oggi considerati dall’ Unesco patrimonio dell’umanità.
Questa architettura nasce con lo scopo di delimitare tenute e poderi da parte dei patrizi e le piccole proprietà da parte del volgo: quindi di informare il vicino che la proprietà iniziava o terminava nel punto in cui era presente il muretto.
In un secondo momento la struttura dei muretti a secco venne sfruttata a anche come contenimento per i terrazzamenti adatti alla coltivazione, oppure come difesa delle colture dagli agenti atmosferici.

LA TECNICA DEI MURETTI A SECCO

Peculiarità della tecnica di costruzione di un muretto a secco, come suggerisce già il nome, è quella dell’assenza di materiali leganti come malta o cemento, affidando l’intera stabilità e robustezza della struttura all’accurata scelta delle pietre e al loro posizionamento.
Le regole di costruzione di un muretto a secco prevedono lo scavo di una trincea di fondazione, lunga quanto il muro stesso, e la successiva posa delle prime pietre su uno strato di terreno compatto e solido, svolgendo cosi anche un ruolo nella prevenzione di frane e valanghe.
Ad oggi l’arte dei muretti a secco sta scomparendo per la mancanza di manodopera specializzata e perché l’agricoltura meccanizzata trova in essi un ostacolo.


Riferimenti sitografici:


sabato 9 maggio 2020

Step #07 Nella Poesia

Per questo post ho subito pensato di citare uno dei miei autori preferiti: Il Poeta Dante Alighieri. Nello specifico ho scelto, riferendomi al termine soggetto del mio blog, la sua più famosa opera letteraria "La Divina Commedia".
In particolar modo possiamo notare come l'autore mensiona l'azione del verbo nella I Cantica, Canto VI, quindi nel III girone infernale dedicato alle anime dei golosi, dove avviene l'incontro con Ciacco (presumibilmente un parassita che veniva invitato ai banchetti per allietare i commensali con le sue facezie) al quale il poeta rivolge tre domande inerenti il futuro politico di Firenze: Cosa succederà alle fazioni in lotta, se vi sono cittadini giusti, quali sono le cause della discordia. Ciacco risponde alle domande profetizzando la vittoria dei Neri, dicendo che i giusti sono pochissimi e in fine indicando le cause delle divisioni in superbia, invidia e avarizia.


Qui di seguito i versi che interessano la conversazione tra Dante e Ciacco.

[...]
Io li rispuosi: «Ciacco, il tuo affanno 
mi pesa sì, ch’a lagrimar mi ’nvita; 
ma dimmi, se tu sai, a che verranno                             60

li cittadin de la città partita; 
s’alcun v’è giusto; e dimmi la cagione 
per che l’ha tanta discordia assalita».                          63

E quelli a me: «Dopo lunga tencione 
verranno al sangue, e la parte selvaggia 
caccerà l’altra con molta offensione.                             66

Poi appresso convien che questa caggia 
infra tre soli, e che l’altra sormonti 
con la forza di tal che testé piaggia.                               69

Alte terrà lungo tempo le fronti, 
tenendo l’altra sotto gravi pesi, 
come che di ciò pianga o che n’aonti.                           72

Giusti son due, e non vi sono intesi; 
superbia, invidia e avarizia sono 
le tre faville c’hanno i cuori accesi». [...]                             75



Riferimenti sitografici:


Step #06 Nella Letteratura


Una delle letture di studio del liceo che ho frequentato, è stata quella del "Decameron" di Giovanni Boccaccio: una raccolta di cento novelle scritta tra il 1349 e il 1353 considerata la capostipite della letteratura in prosa in volgare italiano, nella quale Boccaccio raffigura la società del tempo attraverso l'ideale di vita aristocratico basato sull'amor cortese, la magnanimità e la liberalità.
Il libro narra di un gruppo di giovani, che per sfuggire alla peste nera, per dieci giorni si trattengono fuori dalla città di Firenze, raccontandosi novelle di stampo umoristico con richiami all'erotismo bucolico del tempo.
Motivo per cui ho deciso di citare il "Decameron" all'interno di questo blog, è perché questo si apre con un Proemio, tramite il quale l'autore informa il lettore sui motivi per cui ha steso l’opera.
Di fatto Boccaccio afferma che l'opera è dedicata a tutti coloro che sono afflitti da pene d'amore, in particolare alle “donne che amano”, allo scopo di dilettarle con piacevoli racconti e dare loro utili consigli. L'autore dice di riferirsi alle donne per rimediare al "peccato della fortuna" alle quali , rispetto agli uomini, erano preclusi certi svaghi come la caccia, il gioco e il commerciare.

Di seguito cito la parte del Proemio dove l’autore informa il lettore circa i motivi per i quali si riferisce alle donne.

[…] Essi, se alcuna malinconia o gravezza di pensieri gli affligge, hanno molti modi da alleggiare o da passar quello, per ciò che a loro, volendo essi, non manca l’andare
attorno, udire e veder molte cose, uccellare, cacciare o pescare, cavalcare, giucare e mercatare, de’ quali modi ciascuno ha forza di trarre, o in tutto o in parte, l’animo a sé e dal noioso pensiero rimuoverlo almeno per alcuno spazio di tempo, appresso il quale, o in un modo o in uno altro, o consolazion sopravviene o diventa la noia minore. Adunque, acciò che per me in parte s’ammendi il peccato della fortuna, la quale dove meno era di forza, sí come noi nelle dilicate donne veggiamo, quivi piú avara fu di sostegno; in soccorso e rifugio di quelle che amano, per ciò che all’altre è assai l’ago, il fuso e l’arcolaio; io intendo di raccontare cento novelle, o favole o parabole o istorie che dire le vogliamo, raccontate in diece giorni da una onesta brigata di sette donne e di tre giovani nel pistilenzioso tempo della passata mortalitá fatta, ed alcune canzonette dalle predette donne cantate al lor diletto. […]


Riferimenti sitografici: